Rivista Alcmaeon  1:l'onere probatorio

Rivista Alcmaeon 1:l'onere probatorio

Gentile Abbonato,
con questo numero inizia la seconda stagione della rivista scientifica Alcmaeon e ho, pertanto, ritenuto opportuno dedicare il primo editoriale alla descrizione della figura di Alcmeone di Crotone, medico e filosofo. L’uomo Alcmeone visse a Crotone tra il 550 e 450 e a.C. e può considerarsi il fondatore del metodo sperimentale in medicina e il precursore della medicina razionale di Ippocrate (G. Zanninello, Storia della medicina, Chioggia, 2012, p.15). Che a Crotone vi fosse già una scuola medica rinomata nel tempo in cui vi dimorò Pitagora lo dimostrano gli stretti rapporti che intercorsero tra pitagorici e medici crotoniati, fra i quali basta ricordare Callifonte e Democede. La medicina allora era considerata un μάθημα, cioè una scienza essenziale, non separabile dalle dottrine e dai saperi dell’epoca, e aveva un risvolto pratico destinato a influire sia sul corpo che sull’anima. La formazione filosofica di Alcmeone è originale e autonoma anche se è indiscutibile la mutua influenza con il pitagorismo. Del resto, quando il giovane Alcmeone, medico e scienziato ben conosciuto nel mondo greco, si avvicina al vecchio Pitagora, ha già sviluppato, sulla scia dei pensatori della Ionia, una propria cosmologia che presenta evidenti concordanze con Eraclito e con la dualità pitagorica ἄπειρον πέρας, illimitato-limitato («Di Alcmeone di Crotone, un pitagorico che visse dopo Pitagora ma da questi fu conosciuto, si tramanda che aveva afferrato e stabilito in modo più particolareggiato le antitesi generali. Esse sono dieci. Presso i pitagorici il numero dieci è importante… si tratta di 1) πέρας ed ἄπειρον, limitato ed illimitato, 2) dispari e pari, 3) unità e molteplicità, 4) destra e sinistra, 5) maschile e femminile, 6) quiete e movimento, 7) retto e curvo, 8) luce e tenebra, 9) buono e cattivo, 10) quadrato e paralelogramma», G.W.F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia, tenute a Berlino nel semestre invernale del 1825-1826 tratte dagli appunti di diversi uditori, Bari, 2013, p. 85), da cui lo stesso Alcmeone avrebbe tratto alcune opposizioni: umido-asciutto, caldo-freddo, amaro-dolce, le cui potenze egli constatava nella pratica della medicina (a cura di M. Timpanaro Cardini, Pitagorici antichi, Milano, 2010, pp. 133-135). Il medico Era convinzione comune nell’antica Grecia individuare nel cuore il centro del pensiero. Fece eccezione alla regola Alcmeone che non credeva neanche che la percezione nascesse dalla somiglianza. Per prima cosa definì una differenza sostanziale tra uomo e animali perché gli animali percepiscono ma non capiscono, mentre l’uomo è in grado anche di capire. Ne è preziosa ed eloquente testimonianza il frammento riportato da Teofrasto, successore di Aristotele e sistematore delle sue opere: ἅνθρωπον γάρ φησι τῶν ἄλλων διαφέρειν ὅτι μόνον ξυνίησι, τὰ δ᾽ἄλλα αἰσθάνεται μέν, οὐ ξυνίησι δέ (Theofr. D. sens. 25 [A 5], Ibidem). L’uomo differisce dagli altri viventi perché lui solo comprende, mentre gli altri viventi hanno sensazioni, ma non comprendono.

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