Il diritto processuale penale commentato e formulato
L’intero mosaico legislativo del Paese, frutto di un lungo percorso, per applicare le norme in sé contenute si serve di uno strumento definito processo, la cui direzione è affidata a uno o più giudici con il compito di accertare la corrispondenza tra la fattispecie astratta e quella concreta. Mentre nel processo civile, però, l’attenzione è rivolta all’accertamento di un diritto e alla esecuzione dello stesso per la soddisfazione del suo titolare, nel processo penale al centro si trova il soggetto, responsabile personalmentedi una condotta illecita e passibile della sanzione prevista, finalizzata alla punizione e alla rieducazione del reo durante l’espiazione della pena. Entrambi i processi, seppur diversi per il fine, garantiscono allo Stato e ai cittadini la certezza del diritto, considerata il pilastro dei principi di affidamento e di buon andamento dell’amministrazione della giustizia. Come la gran parte degli istituiti giuridici, anche il processo penale altro non è che il risultato di antiche esperienze sociali, transitate dalle prime forme rudimentali a quelle più complesse e articolate. Senza andare troppo indietro nel tempo, è curioso constatare l’elasticità dei due principali sistemi, accusatorio e inquisitorio, presente negli ultimi tremila anni. Diffuso nell’era antica e dominante in Grecia, il sistema accusatorio distingueva le azioni intentate in pubbliche e private ed ebbe grande influenza sul diritto romano che, con Augusto, disciplinò il processo penale attraverso le leges iudiciorum publicorum et privatorum. Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, quindi durante il diritto intermedio, nacque la convinzione dell’insufficienza del sistema accusatorio per la repressione dei delitti e, pertanto, comparve inizialmente e prevalse successivamente il sistema inquisitorio. Rito, quest’ultimo, sul quale si fondava anche il precedente codice di procedura penale del 1930, poi superato dalla riforma del 1988 che, adottando una linea più garantista e di derivazione anglosassone, restituì la perfetta simmetria tra i poteri processuali dell’accusa e della difesa. Il dibattito dottrinale, in merito, è rimasto sempre vivo ed è giunto ai giorni nostri; è scritto, infatti, nella presentazione della relazione sulla novità normativa della riforma c.d. Cartabia, redatta dall’ufficio del massimario della Corte Suprema di Cassazione, che questa si può considerare come la “prima, vera, riforma organica del sistema processuale penale da quando, nel 1989, fu adottato il modello di processo accusatorio”. L’Opera, curata con elevata attenzione scientifica da un’autorevole conoscitrice e studiosa del diritto e del processo penale, coadiuvata da autori qualificati ed esperti, offre al lettore la completa esposizione degli istituti disciplinati dal vigente codice di procedura penale, aggiornata alle recentissime novità introdotte dalla riforma, con numerosi approfondimenti giurisprudenziali, bibliografici e schematici. Il lavoro è impreziosito dalla prefazione del viceministro della Giustizia.
* Direttore della collana “I Saggi del Diritto”
Specifiche
Titolo:
Il diritto processuale penale commentato e formulato
Editore:
Edizioni Ad Maiora
Anno:
Gennaio 2023
Libro in brossura:
768 pagine
Indice Analitico:
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Prefazione:
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Estratto Libro:
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Autore:
Francesca La Malfa