LA RESPONSABILITÀ DEL PROFESSIONISTA

Manuela Cocca è Avvocato e Dottore di Ricerca. Laureata in Giurisprudenza con Lode, tesi in Diritto Privato. Ha concluso il Dottorato di Ricerca in Diritto dell’Economia con la tesi dal titolo Il contatto sociale. Una categoria giuridica controversa, svolgendo un periodo di studio presso University of Aberdeen, in Scozia, una delle più antiche Università del Regno Unito. Redattrice in Rivista del Notariato, Diritto dei Trasporti e Rivista Giuridica del Molise e del Sannio, è autrice di numerose pubblicazioni di saggi e note a sentenza. Numerosi gli interventi come relatrice in convegni. Già autrice per Edizioni Ad Maiora dei manuali Successioni Eredità Testa - menti, La nuova contrattualistica 2018 e Famiglia: separazione e divorzio. La suddivisione dei beni.

La responsabilità del professionista tecnico può essere civile, penale, amministrativa e disciplinare. Il termine “responsabilità” deriva dal latino “respondere” e “responsum”, indicando cioè colui il quale può essere chiamato a rispondere delle conseguenze derivanti da un evento o da un comportamento. La responsabilità può derivare dalla violazione di una norma civile, penale, amministrativa o disciplinare. La differenza tra le varie tipologie riguarda la natura degli interessi violati e la procedura attraverso cui si accerta la violazione e si determina la sanzione. A livello civilistico, il professionista risponde sia in caso di inadempimenti contrattuali che in caso di violazioni delle norme del neminem laedere, determinando l’obbligo di risarcimento del danno.