La Sicurezza come interesse costituzionale:il"caso copasir"

ISBN-13
9788868712945
È il 9 giugno del 2021 quando Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e unico componente dell’opposizione, viene eletto presidente del Copasir. Si apre una stagione di protagonismo per il Copasir, come mai prima d’ora, sospinto dalla triste eredità del Covid-19, che sul piano della sicurezza nazionale ha lasciato sul campo molta incertezza con l’episodio in particolare della missione russa in Italia, e la tragica invasione russa dell’Ucraina che ha fatto piombare il mondo agli anni della Guerra Fredda. Eventi che hanno messo in prima fila il Copasir alla luce delle minacce sempre più ampie e subdole alla sicurezza nazionale. Da qui un enorme lavoro con 114 sedute, 97 audizioni (tra cui una al presidente del Consiglio e 14 ai ministri membri del CISR), ben 5 relazioni al Parlamento, 14 pareri e 4 indagini conoscitive promosse, due missioni internazionali (una negli Stati Uniti ed una a Bruxelles) e infine 422 documenti acquisiti. Numeri che da soli testimoniano il grande ed importante lavoro svolto in questo anno.
Un anno iniziato, appunto, il 17 febbraio del 2021 con la nascita del governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi e con la sola opposizione di Fratelli d’Italia. Da quel momento per oltre quattro mesi si sviluppa un caso che non è eccessivo definire di scuola, e che senza dubbio lascerà una traccia significativa nella storia istituzionale di questo Paese. E il presente testo vuole essere un contributo in questo senso, offrendo un’analisi su quanto accaduto ed anche spunti e soluzioni riguardo un episodio di per sé eccezionale ma che dimostra come alle volte la realtà dei fatti possa superare quanto previsto e disposto dallo stesso Legislatore. Sarebbe però riduttivo relegare tutto quanto accaduto al Copasir nell’ultimo scorcio della presidenza Volpi soltanto su un piano giuridico-istituzionale, mentre il tutto va collocato in una dinamica di eventi più ampia nella quale va ricompresa la politica e il ruolo dei media. Un ‘affaire Copasir’, insomma, dove si intersecano, e in alcuni casi si scontrano, vari piani – ognuno con le sue logiche, le sue liturgie e le sue finalità – ma dove alla fine tutti contribuiranno alla soluzione finale dello stallo e alla ricomposizione in ossequio alla legge e pure al buonsenso. Ed è in un certo qual modo il percorso che segue questo libro, offrendosi di dare al lettore differenti punti di osservazione da cui guardare e studiare questa vicenda. Così la prima parte si attesta su un piano più squisitamente costituzionale, dove i costituzionalisti e politici partendo dal ruolo del Copasir nel nostro sistema istituzionale ampliano le loro analisi, toccando temi centrali per una democrazia quali il diritto delle opposizioni, gli strumenti per garantire la tutela delle minoranze e la difesa del pluralismo. Il tutto declinato secondo una visione attuale, anzi attualissima, al punto da offrire anche una valutazione sull’impatto istituzionale della vicenda Belloni, in riferimento all’ipotesi di elezione a presidente della Repubblica del direttore del DIS. C’è poi la parte dedicata al racconto degli eventi e alle varie fasi che in questi lunghi quattro mesi si sono susseguite fino all’elezione del nuovo presidente. Non soltanto la cronologia, peraltro analitica e corredata di articoli, ma anche le cinque conferenze stampa che nel segno del diritto alla conoscenza hanno consentito a una platea sempre più vasta di persone di prendere consapevolezza di quanto stesse accadendo e denunciando lo stallo e i pericoli di una tale paralisi. Quasi un ossimoro, il Comitato per eccellenza destinato alla segretezza e alla riservatezza e che invece si apre verso l’esterno rendendo visibili i segni della sua crisi di sistema. Dalla cronaca giornalistica e politica si ritorna al piano giuridico ed istituzionale nella terza parte con la relazione del Copasir sulla riforma della legge 124. Una parte dedicata ad analizzare il ruolo del Comitato nel nostro sistema istituzionale e il complesso sistema di tutela della sicurezza nazionale da parte dei vari apparati di intelligence. Fino ad arrivare ai giorni nostri con la discussione in Senato della relazione annuale approvata dal Copasir. Un evento eccezionale, mai accaduto finora, che per la prima volta ha portato il Parlamento a discutere e confrontarsi sui temi della sicurezza nazionale e delle nuove minacce al nostro Paese in una fase particolarmente delicata come quella inaugurata dal conflitto in Ucraina.
Protagonista, invece, della quarta parte è la stampa con in allegato gli articoli più significativi che hanno accompagnato, e in parte anche condizionato, la vicenda del Copasir. “Il ruolo decisivo della stampa”, questo il titolo della sezione che appunto racconta con ‘dati’ alla mano il peso che hanno avuto i media nel risolvere lo stallo del Copasir. I documenti sono i protagonisti della quinta parte del libro con le lettere che in questi concitati mesi si sono susseguite a livello istituzionale e che messe in progressione consentono di leggere tutto il percorso che porta fino all’elezione del senatore Urso. E infine nell’ultima e sesta parte il Copasir ritorna protagonista con il dibattito in Senato sulla relazione annuale del Copasir e con la pubblicazione dell’intervento del presidente Urso. Una seduta storica visto che fino ad ora non era mai accaduto che il Parlamento discutesse di sicurezza nazionale e delle possibili minacce a quest’ultima. La conferma del ruolo sempre più centrale che il Copasir ha acquisito riguardo la tematica della sicurezza della Repubblica anche come effetto prima della ritirata della Nato dall’Afganistan e, poi, con le conseguenze della guerra in Ucraina.
Specifiche
Titolo:
La sicurezza come interesse costituzionale: il "caso Copasir"
Editore:
Edizioni Ad Maiora
Libro in brossura:
400 pagine
Anno:
Luglio 2022
Indice Analitico:
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Autore:
AA.VV.