SI CONFIGURA IL REATO DI MALTRATTAMENTI VERSO FAMILIARI NELLA SUA FORMA AGGRAVATA QUALORA IL REATO VENGA COMMESSO IN PRESENZA DI UN MINORE

Descrizione

    La questione oggetto di disamina prende spunto dalla decisione emessa dal G.u.p. del Tribunale di Rieti all'esito del giudizio abbreviato, alla stregua della quale l'imputato veniva condannato alla pena di sei anni di reclusione per diversi reati commessi ai danni della convivente, tra i quali figura il reato di maltrattamenti contro i familiari come previsto dall'art. 572 c.p, e per altri ancora commessi, invece, nei confronti del figlio. La Corte d’Appello di Roma confermava la pronuncia di primo grado. Avverso la pronuncia del Giudice di II° grado, l'imputato, a mezzo del difensore di fiducia, introitava ricorso per cassazione, per un verso, contestando le dichiarazioni rese dalla persona offesa in relazione ai fatti di cui è stato accusato – e dunque la relativa attendibilità; e, per altro, chiedendo che fosse sollevata questione di legittimità costituzionale in relazione all'art. 572 c.p, attesa la circostanza per la quale, a dire dell’imputato, il legislatore, stante la formulazione della norma, è come se avesse parificato la commissione di un delitto davanti a un minore al reato commesso in danno di un minore, violando in questo modo l'art. 3 della Costituzione.

Specifiche

    Data: 7 Settembre 2022
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