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Nell’ordinanza in commento (n. 31913/2023), la Suprema Corte ha chiarito che l’opposizione di cui all’art. 617 c.p.c. può essere proposta solo contro gli atti emessi dal giudice dell’esecuzione, non contro quelli emessi dall’ufficiale giudiziario. La vicenda trae scaturigine da un’ordinanza di sfratto per morosità a seguito della quale veniva intrapresa la relativa esecuzione forzata con l’ausilio della forza pubblica. In tale sede, stante la presenza all’interno dell’unità immobiliare di beni mobili pignorati da altri creditori e dei quali la locatrice era stata nominata custode, l’ufficiale giudiziario disponeva, altresì, il passaggio della custodia dei beni in oggetto dalla locatrice al creditore procedente, che accettava.
Data:3 Gennaio 2024
COMPETENZA PER VALORE - INDIVIDUAZIONE DEL GIUDICE COMPETENTE - ESCLUSIONE DELLE SPESE SOSTENUTE PER IL PROCEDIMENTO DI MEDIAZIONE
Nell’ordinanza in commento (n. 32306/2023), la Suprema Corte ha ribadito che ai fini dell’individuazione del giudice competente per valore, la richiesta di rimborso delle spese del procedimento di mediazione non deve essere considerata, non cumulandosi essa, ai fini della determinazione del valore della causa, con la domanda principale, in quanto le spese della mediazione sono assimilabili alle spese di giudizio.
Data:19 Dicembre 2023
GIUDIZIO CIVILE – TARDIVA COSTITUZIONE DELL’ATTORE E TEMPESTIVA COSTITUZIONE DI ALMENO UNO DEI CONVENUTI – CONSEGUENZE – NO CANCELLAZIONE DELLE CAUSA DAL RUOLO
Nell’ordinanza in commento (n. 30270/2023), la Suprema Corte ha disposto che - in ipotesi di causa con più convenuti - in caso di tardiva costituzione dell’attore in giudizio, la tempestiva costituzione di almeno uno dei convenuti esclude, ai sensi dell’art. 171, comma 2, c.p.c., che possa disporsi la cancellazione della causa dal ruolo.
Data:12 Dicembre 2023
STUPEFACENTI – DETENZIONE DI SEMI DI MARIJUANA – CONDOTTA PENALMENTE IRRILEVANTE
Nella sentenza in commento (n. 41586/2023), la Suprema Corte penale ha sancito che la detenzione di semi di marijuana è una condotta penalmente irrilevante, posto che, con riferimento alla cannabis, rientrano nella tabella II, allegata al d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico sugli stupefacenti), solo le foglie, le infiorescenze, l’olio e la resina, ma non i semi.
Data:12 Dicembre 2023
GIUDIZIO DI APPELLO - NULLITÀ DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO PER MOTIVI DIFFERENTI DA QUELLI TASSATIVI DI CUI ALL’ART. 354 C.P.C. - NO RIMESSIONE DELLA CAUSA AL GIUDICE DI PRIME CURE - NECESSITÀ DI DISPORRE LA RINNOVAZIONE DEGLI ATTI NULLI - SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ PROCESSUALI PRECLUSE
Nell’ordinanza in commento (n. 30969/2023), la Suprema Corte ha sancito il seguente principio di diritto: «qualora il giudice di secondo grado dichiari la nullità del giudizio e della sentenza di primo grado, deve trattenere la causa e deciderla nel merito, in quanto le ipotesi di rimessione del giudizio al primo giudice sono tassative e non estendibili analogicamente; tuttavia, prima di introitare la causa in decisione, è imprescindibile che il giudice di appello non soltanto disponga la rinnovazione degli atti nulli, ma dovrà consentire alla parte - rimasta senza sua colpa contumace nel giudizio di primo grado - di svolgere tutte quelle attività che, a causa della nullità di detto giudizio, le sono state precluse (pur avendone chiesto l’ammissione), non potendo trovare applicazione il divieto dello “jus novorum” in tutti i casi in cui il processo di primo grado non si sia legittimamente svolto».
Data:5 Dicembre 2023
ISCRIZIONE A RUOLO TELEMATICA – DEPOSITO ATTO INTRODUTTIVO IN UN REGISTRO DI CANCELLERIA ERRATO – CONSEGUENZE
Nell’ordinanza in commento (n. 28545/2023), la Suprema Corte ha ribadito la validità del deposito telematico di un ricorso in un registro di cancelleria errato in luogo di quello corretto. La vicenda trae scaturigine dalla decisione del Tribunale di diniego della richiesta di ammissione alla procedura di ristrutturazione dei debiti, in quanto il relativo ricorso risultava depositato il 15 luglio 2022, data di entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, che regolamenta in modo differente le procedure di sovraindebitamento. Avverso tale decisione, l’odierno ricorrente proponeva ricorso per cassazione, eccependo, tra l’altro, la violazione dell’art. 16-bis, comma 7, d.l. n. 179/2012, convertito dalla l. n. 221/2012.
Data:29 Novembre 2023
DIFESA IN PROPRIO DELL’AVVOCATO – DIRITTO A PERCEPIRE LE SPESE PROCESSUALI
Nell’ordinanza in commento (n. 31141/2023), la Suprema Corte ha ribadito che l’avvocato che si difende in proprio ha diritto a percepire le spese processuali qualora risulti totalmente vincitore nel giudizio. La vicenda trae scaturigine dall’ordinanza ex art. 170 d.p.r. n. 115/2002 emessa dal Tribunale competente che riconosceva all’opponente le somme richieste a titolo di difesa d’ufficio nei confronti di un cliente, senza attribuzione, però, delle spese legali. Avverso tale decisione il ricorrente proponeva ricorso per cassazione, lamentando che il Tribunale nulla avesse liquidato in proprio favore a titolo di spese processuali della fase di opposizione, benché il medesimo, nel dichiarare di volersi difendere in proprio, si fosse avvalso della qualifica di avvocato e fosse poi risultato totalmente vittorioso.
Data:21 Novembre 2023
NOTIFICA DI ATTO A MEZZO POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA – ALLEGATO ILLEGGIBILE – IPOTESI DI NULLITÀ E/O INESISTENZA?
Nell’ordinanza in commento (n. 30082/2023), la Suprema Corte ha delineato i limiti tra notificazione inesistente e nulla, sancendo il seguente principio di diritto: «Nelle notificazioni a mezzo PEC, qualora il messaggio regolarmente pervenuto al destinatario indichi chiaramente gli estremi essenziali della notificazione (soggetto notificante, soggetto notificato, oggetto della notifica), qualsiasi anomalia che renda di fatto illeggibili gli allegati (atti notificati e relata di notifica) comporta la nullità, e non la inesistenza, della notificazione».
Data:14 Novembre 2023
ESECUZIONE FORZATA IMMOBILIARE – MANCATO DEPOSITO DEL PREZZO NEL TERMINE STABILITO – CONSEGUENZE – NO POTERE DISCREZIONALE DEL GIUDICE NELLA PRONUNCIA
Nell’ordinanza in commento (n. 28461/2023), la Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi in materia di esecuzione forzata per espropriazione immobiliare, ha chiarito che il mancato deposito del prezzo di vendita nel termine stabilito implica automaticamente la perdita della cauzione a titolo di multa, non avendo il giudice alcuna discrezionalità nella pronunzia.
Data:8 Novembre 2023
RICORSO PER CASSAZIONE – DEPOSITO DI ATTI – OMISSIONE DI NOTIFICA E DEPOSITO SUCCESSIVO DELLA PROCURA SPECIALE
Nell’ordinanza in commento (n. 26619/2023), la Suprema Corte ribadisce che nel giudizio di legittimità l’elenco dei documenti relativi all’ammissibilità del ricorso, prodotti successivamente al deposito, deve essere notificato alle altre parti; tale regola può essere derogata solo nel caso in cui nonostante l’omessa notifica, il contraddittorio sia stato comunque garantito dalla partecipazione delle parti alla pubblica udienza.
Data:2 Novembre 2023
NOTIFICAZIONE ATTO EX ART. 140 “IRREPERIBILITÀ O RIFIUTO DI RICEVERE LA COPIA” C.P.C. – FATTISPECIE DI INVALIDITÀ
Nell’ordinanza in commento (n. 27540/2023), la Suprema Corte si è pronunciata in merito alla validità della notifica di un atto effettuata ai sensi dell’art. 140 c.p.c., per compiuta giacenza, all’indirizzo di residenza del destinatario risultante dal certificato anagrafico.
Data:24 Ottobre 2023
LESIONI RIPORTATE A SEGUITO DI SINISTRO STRADALE – RIFORMA CARTABIA – L’ART. 590-BIS C.P. E LA PROCEDIBILITÀ A QUERELA
Nella sentenza in commento (n. 39546/2023), la Corte di Cassazione Penale si è pronunciata in merito alla procedibilità per il delitto di lesioni riportate a seguito della violazione delle norme in materia di circolazione stradale, dopo l’entrata in vigore del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (riforma Cartabia).
Data:24 Ottobre 2023
RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE – ATTO DI COMPRAVENDITA STIPULATO DA PERSONA DICHIARATA FALLITA – OMESSO ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ LEGALE DI CONTRARRE DELLE PARTI – RESPONSABILITÀ DEL NOTAIO – FATTISPECIE DI ESONERO
Nell’ordinanza in commento (n. 26448/2023), la Suprema Corte - chiamata a pronunciarsi in materia di responsabilità professionale - ha ribadito che, stante l’obbligo che incombe sul notaio di accertare la capacità legale di contrarre delle parti dell’atto rogando, quest’ultimo è responsabile del danno patito dall’acquirente di un immobile venduto da persona dichiarata fallita al momento della stipula, salvo dimostrazione dell’impossibilità del relativo accertamento con l’uso della ordinaria diligenza professionale.
Data:17 Ottobre 2023
ASSEGNO INVIATO A MEZZO POSTA ORDINARIA – SOTTRAZIONE E SUCCESSIVA CONTRAFFAZIONE DEL TITOLO – RESPONSABILITÀ CIVILE
Nell’ordinanza in commento (n. 25866/2023), la Suprema Corte - chiamata a pronunciarsi in merito al caso di sottrazione di un assegno spedito a mezzo posta ordinaria e conseguente incasso del titolo da parte di un soggetto non legittimato - ha sancito il seguente principio di diritto: «la spedizione per posta ordinaria di un assegno, ancorché munito di clausola d’intrasferibilità, costituisce, in caso di sottrazione del titolo e riscossione da parte di un soggetto non legittimato, condotta idonea a giustificare l’affermazione del concorso di colpa del mittente». La vicenda trae scaturigine dalla decisione del giudice di seconde cure che, in riforma a quanto statuito nel primo grado di giudizio, aveva accolto la domanda risarcitoria spiegata dalla Compagnia assicurativa in danno di Poste Italiane S.p.a., per aver quest’ultima effettuato il pagamento di un assegno non trasferibile - inviato dalla Compagnia a mezzo posta - nei confronti di un soggetto diverso dall’effettivo beneficiario.
Data:11 Ottobre 2023
COSTITUZIONE DI FONDO PATRIMONIALE – TRASCRIZIONE – TARDIVA ANNOTAZIONE A MARGINE DELL’ATTO DI MATRIMONIO PER SCARSA OPERATIVITÀ DEL COMUNE – NO ADDEBITO A CARICO DEL NOTAIO.
Nell’ordinanza in commento (n. 25567/2023), la Suprema Corte chiarisce che, a seguito della costituzione di un fondo patrimoniale, non è configurabile alcuna responsabilità in capo al notaio nel caso in cui l’ufficiale dello stato civile del Comune incaricato ne abbia effettuato in ritardo l’annotazione a margine dell’atto di matrimonio. Nel caso che ci occupa un notaio - odierno ricorrente - aveva regolarmente redatto un atto di costituzione di un fondo patrimoniale, ne aveva effettuato la relativa trascrizione e successivamente aveva inviato l’atto al Comune di competenza per l’annotazione a margine dell’atto di matrimonio; tuttavia, per un ritardo dovuto unicamente all’amministrazione comunale, tale annotazione avveniva solo diversi anni dopo, peraltro su sollecito del notaio. Nelle more, l’Erario - quale creditore di uno dei due coniugi - procedeva ad esecuzione forzata sul bene immobile oggetto del fondo, non essendovi alcuna annotazione sull’atto matrimoniale.
Data:3 Ottobre 2023
CONTRATTO DI FIDEIUSSIONE – PRESUNTA NULLITÀ DI CLAUSOLE E DELLA FIDEIUSSIONE OMNIBUS ANCHE SE CONTENTENTE INDICAZIONE DEL MASSIMALE - FATTISPECIE.
Nell’ordinanza in commento (n. 24034/2023), la Suprema Corte ha ribadito la validità della fideiussione con apposizione di massimale, indipendentemente dall’oggetto e dai debiti garantiti. La vicenda trae scaturigine da un decreto ingiuntivo emesso nei confronti della società debitrice e del fideiussore - odierno ricorrente - e dal rigetto, nei due gradi di giudizio, dell’opposizione a tale decreto formulata dal ricorrente. Più nel dettaglio, nel presente ricorso per cassazione la parte lamentava la violazione degli artt. 1418 (Cause di nullità del contratto), 1419 (Nullità parziale) e 1421 (Legittimazione all’azione di nullità) c.c. atteso che il contratto posto a base del D.I. conteneva clausole nulle in quanto lesive dei diritti dei consumatori, nonché la mancanza di adeguata motivazione in merito alla presunta nullità della fideiussione oggetto di causa, in quanto fideiussione omnibus priva di indicazione del massimale garantito.
Data:26 Settembre 2023
RESPONSABILITÀ CIVILE – CADUTA SU STRADA COMUNALE – LESIONI PERSONALI E DANNI PERMANENTI
Nell’ordinanza in commento (n. 21972/2023), la Suprema Corte ha ribadito - come da consolidata giurisprudenza - che l’art. 2051 c.c. ha carattere oggettivo, non presunto, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell’attore del nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno; sul custode, invece, grava l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, inteso quale fatto naturale o del danneggiato e/o di un terzo, imprevedibile e inevitabile, connotato da regolarità/adeguatezza causale, a nulla rilevando la diligenza del custode.
Data:20 Settembre 2023
CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA – VALIDITÀ – FACTA CONCLUDENTIA – NON NECESSARIA LA FORMA SCRITTA AD SUBSTANTIAM, NÉ AD PROBATIONEM
Nell’ordinanza in commento (n. 20267/2023), la Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi in materia di contratti di somministrazione di energia elettrica, ha chiarito che tale tipologia contrattuale non necessita della forma scritta “ad substantiam”, né “ad probationem”, atteso che la sua conclusione può avvenire anche per “facta concludentia” e ne può essere data prova con ogni mezzo, anche mediante presunzioni semplici. Nel caso che ci occupa, la società erogatrice di energia elettrica spiegava ricorso per cassazione avverso la decisione del giudice di seconde cure che, - a conferma di quanto statuito nel primo grado di giudizio -, aveva confermato l’inesistenza del contratto di somministrazione fra le parti.
Data:12 Settembre 2023
OBBLIGAZIONE RISARCITORIA DA ILLECITO AQUILIANO – CALCOLO DEGLI INTERESSI COMPENSATIVI – DETERMINAZIONE NON AUTOMATICA, NÉ PRESUNTA IURIS ET DE IURE – APPLICABILITÀ DELL’ART. 1223 C.C. E/O DELL’ART. 1226 C.C.
Nell’ordinanza in commento (n. 19063/2023), la Suprema Corte ha precisato che l’obbligazione risarcitoria da illecito aquiliano costituisce un debito di valore, con la conseguenza che gli interessi “compensativi” valgono a reintegrare il pregiudizio che deriva dalla mancata disponibilità della somma, equivalente al danno subito, nel tempo intercorso tra l’evento lesivo e la liquidazione del danno; ciò posto, per la determinazione di tali interessi è necessario che il danneggiato provi, anche solo presuntivamente, il mancato guadagno derivatogli dal ritardato pagamento.
Data:5 Settembre 2023
FURTO DI VEICOLO DAL PARCHEGGIO A PAGAMENTO DELL’AEROPORTO – OBBLIGAZIONE DI CUSTODIA – VALIDITÀ DELLA CLAUSOLA DI ESONERO DI RESPONSABILITÀ DEL GESTORE – NECESSARIA APPROVAZIONE PER ISCRITTO
Nell’ordinanza in commento (n. 18277/2023), la Suprema Corte ha precisato che nel contratto di parcheggio a pagamento è ricompresa l’obbligazione di custodia del veicolo e l’eventuale clausola di esonero di responsabilità del gestore, in quanto clausola vessatoria, deve essere approvata per iscritto. Nel caso che ci occupa, l’odierna ricorrente aveva convenuto in giudizio la società che gestiva il parcheggio a pagamento dell’aeroporto al fine di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali subiti a seguito del furto della vettura di sua proprietà. Tuttavia, sia in primo grado che in appello, la domanda veniva rigettata. Avverso la decisione del giudice di seconde cure la proprietaria del mezzo proponeva ricorso per cassazione, per erronea sussunzione del contratto di parcheggio nell’ambito del contratto di locazione atipico - anziché nella fattispecie di deposito -, con conseguente esclusione dell’obbligo di custodia da parte del gestore.